Green Job: un’opportunità di lavoro trasversale

Crescono le opportunità di lavoro nei ‘Green Job’ e le competenze green sono richieste in numerosi ambiti disciplinari

Lo sviluppo della Green Economy impatta sul mercato del lavoro richiedendo sia figure professionali nuove e dedicate, sia competenze e sensibilità ambientale, in modo trasversale alla maggior parte delle professioni ricercate.

Un lavoro per la salute del nostro Pianeta

I green job sono definiti dall’UNEP -United Nations Environment Programme “quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”.
Sono impieghi che mirano a salvaguardare la Terra e il suo benessere, cercando di sostenere lo sviluppo umano e riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente circostante. Attività che vogliono portare a un miglioramento della salute del pianeta facendo tesoro di una delle prime sfide della green economy che è la riduzione delle emissioni di polveri sottili e gas inquinanti. Queste professioni sono un’opportunità soprattutto per i giovani neolaureati, che vogliono farsi promotori dei valori di protezione e gestione delle risorse naturali.

Le aziende cercano il 'verde'

Significative indagini sul mercato del lavoro, realizzate da diversi centri di ricerca, evidenziano come dal punto di vista quantitativo le posizioni lavorative green risultino in crescita, in un contesto di generale ripresa dell’occupazione dopo la crisi pandemica.
Fra il 2016 e il 2020 sono 441 mila le aziende italiane (definite anche eco-investitrici) che hanno realizzato investimenti “verdi” (tecnologie e prodotti green) contribuendo ad incrementare la domanda di lavoro e la richiesta di profili professionali specializzati e qualificati. [Rapporto Greenitaly 2021 - Fondazione Symbola]
Lo sviluppo della Green Economy impatta sul mercato del lavoro richiedendo sia figure professionali nuove e dedicate, sia competenze e sensibilità ambientale, in modo trasversale alla maggior parte delle professioni ricercate.
L’ultima ricerca di Excelsior [2020], “Analisi della domanda di competenze legate alla Green Economy” relativa al periodo 2016-2020, stimava un fabbisogno di 3 milioni di unità lavorative green che il rapporto GreenItaly 2021, ha confermato rispetto ai dati di occupazione relativi al 2020. Lo scorso anno il 21% delle aziende eco-investitrici hanno assunto laureati con competenze green, in particolare nei reparti di ricerca e sviluppo tali competenze sono in possesso del 60% degli assunti.
La richiesta si concentra in maggior misura su candidati con formazione universitaria o post universitaria.

Quali i settori più green

Interi settori aziendali sono interessati dalla svolta green, andamento confermato da un recente rapporto di ricerca della Fondazione Cariplo: agricoltura, servizi di pubblica utilità (energia e sue declinazioni: fotovoltaico e solare in particolare), rifiuti (smaltimento e riciclo), industria (chimica: transizione verso la chimica verde, con le bioplastiche e la bioenergia), consulenza giuridica gli ambiti maggiormente coinvolti. Ben il 15% dei laureati che le imprese avevano previsto di inserire nel 2020 corrisponde a professioni “verdi”. Altri comparti dove sono ritenute importanti le competenze green e ad elevato tasso di assorbimento di laureati sono: costruzioni, meccatronica e servizi avanzati di supporto alle imprese.

A medio termine si prevedono interessanti sviluppi nel campo dell’agricoltura sostenibile, che avrà sempre più necessità di figure con una formazione ad hoc, come il certificatore di prodotti biologici, l’esperto in tutela ambientale e paesaggistica, per la gestione del territorio, la tutela della biodiversità, la diffusione del biologico. 

La richiesta di tali competenze da parte delle aziende, secondo l’indagine di Excelsior, risulta ampia, diffusa ed equi-distribuita per tutti i titoli di studio di livello universitario, con particolare intensità per l’ambito ingegneristico (il 95% delle aziende ritiene le competenze green necessarie), seguito dall’indirizzo biologico-biotecnologico (94%), ingegneria industriale (92%) e Psicologia (90%), giuridico (84%). Per alcuni indirizzi la richiesta di formazione in ambito green è richiesta particolarmente approfondita. L’andamento per indirizzo disciplinare viene visualizzato nel grafico in allegato.

Il grafico illustra quanto per le aziende censite sia percentualmente ‘necessaria’ una competenza green nelle diverse discipline (asta blu) e in quale parte di questa percentuale sia richiesta dalle aziende una competenza ‘elevata’ in ambito green (asta arancione). [Fonte: elaborazione su dati Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2020]
Il grafico illustra quanto per le aziende censite sia percentualmente ‘necessaria’ una competenza green nelle diverse discipline (asta blu) e in quale parte di questa percentuale sia richiesta dalle aziende una competenza ‘elevata’ in ambito green (asta arancione). [Fonte: elaborazione su dati Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2020]